Alessandrina Tambasco (Montano Antilia, 7 agosto 1792 – Montano Antilia, 7 dicembre 1879) è stata una patriota italiana.

Storia

Alessandrina fu considerata una delle eroine dei moti rivoluzionari scoppiati nel Cilento durante l'anno 1828.

La giovane donna vide gran parte della sua famiglia incarcerata proprio a causa del loro appoggio logistico e sociale all'ideologia politica che voleva la nascita della nazione Italia.

I Filadelfi, membri di una società segreta fondata inizialmente in Francia nel XVIII secolo ma diffusasi poi anche nel Regno delle Due Sicilie indipendentemente (senza alcun rapporto tra i membri delle due nazioni) con l'omonima francese, erano diventati i compagni rivoluzionari di Alessandrina, ella infatti, con l'aiuto della madre Rosa Bentivenga, cucì loro delle coccarde bianche divenute il simbolo dei Filadelfi cilentani e li ospitò nella sua casa.

Per queste sue azioni Alessandrina, sua madre Rosa, il marito Pietro Bianchi, proprietario terriero e cancelliere comunale, le figlie Michelina e Nicolina, li cugino Vito, furono tutti arrestati dalla polizia locale la quale emise l'accusa di cospirazione contro il Regno.

La madre fu condannata a 6 anni di carcere, le due figlie furono liberate solo dopo aver patito parecchi mesi di carcere, mentre Alessandrina venne condannata a 10 anni di carcere duro ai ferri. Il cugino Giuseppe Vito Tambasco, possidente di Montano, venne condannato a morte e fucilato il 21 luglio del 1828 nella località di Bosco, decapitato il cadavere la sua testa fu esposta in piazza a Montano ingabbiata e su un apposito piedistallo. Il marito Pietro Bianchi morì a soli 42 anni in un ospedale delle carceri cilentane, il 9 settembre 1829.

Alessandrina rimase nel carcere di Salerno fino all'8 giugno del 1830, in seguito venne trasferita nella località laziale di Ponza dove scontò il resto della pena e fu quindi liberata il 14 giugno del 1841.

Uscita dal carcere, con una gamba atrofizzata e quindi costretta a camminare con una stampella, assistette ai moti rivoluzionari del 1860 e all'unificazione d'Italia nel 1861. Morì il 7 dicembre del 1879 nella sua terra d'origine a Montano Antilia.

Note

Bibliografia

  • Storia d'Italia dal 1815 fino alla promulgazione del Regno d'Italia narrata al popolo [da Giuseppe Pistelli], Angelo Usigli editore, 1864.
  • Matteo Mazziotti e Giuseppe Galzerano, La rivolta del Cilento nel 1828, Galzerano Editore, 1994.

Voci correlate

  • Moti del Cilento (1828)

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